APPARTENENZA
Teso come filo di una corda che è già lama,
aspetto che mi salvi con quel nome chi mi chiama.
L’assenza,
il senso di appartenenza
e il sogno di chi spera nel tuo arrivo,
vedersi senz’angoli di specchi da vicino.
Non esiste più orgoglio,
non isolato l’impervio scoglio,
gli occhi sempre al mare,
i respiri alla luna,
senza di te precipito,
non esiste nessuna.
La mia guardia alta,
i pugni serrati,
penso dalle tue labbra,
braccia aperte,
non giorni affilati
ma nude scoperte.
Sono armato solo del mio cuore
con tutto quello che c’è dentro,
sperando che ciò basti
per farti tornare
ancora da me.