LONTANO
Lontano, mentre uscivi
una coperta sfatta e quella notte in cui dormivi.
La mano scrive, il silenzio attorno
il mondo urla il tuo ritorno.
Quanto ti ho pensato
non te l’ho mai detto, la guerra stanca
nella notte immensa ti aspetto.
Ma perché, perché
Volevo tu restassi, come hai fatto a dire basta?
Mi conosci davvero così poco
o i nostri litigi ti hanno fatto dimenticare il gioco
del nostro amore assurdo e contorto
come il marinaio che torna solo nello stesso porto.
Anonima, nella diversità di un cambiamento
non ti riconosco, sei spenta senza sentimento.
E adesso non c’è più niente, neanche mi parli
ripasso gli errori a mente, non riesco più a contarli.
Come fai ad essere così fredda, non ti senti morire?
Quando siamo cambiati così tanto da non poter dire
fare, sopportare nulla della vita e di noi
siamo diventati schiavi, eravamo eroi.
Lontano, un boccale incrinato
una lettera aperta e l’inchiostro bagnato.
L’accappatoio non è più dove l’hai lasciato
come tutti i motivi che io non ti ho dato.