Marea…

La memoria come marea nella vita di una mente candida

Ci sono momenti in cui improvvisamente la tua mente sceglie di ricordare.
Si trova sommersa dai ricordi. Un singolo gesto, un’espressione funge da miccia e la diga salta in aria, colta dalla più grande ed imprevedibile delle esplosioni.
La marea ti assale incontrollata, senza canali in cui esser domata.
E travolge tutto (mi affogherei).

Marea…

Acqua tiepida, in cui hai già nuotato; un po’ ti ci culli, un po’ ti rilassi, poi il sale inizia a corrodere la pelle. Quella sensazione di sapere cosa c’è dietro il vetro, quali sono i significati da attribuire e quanti e quali errori fatti per arrivare a capirlo.

È costato fatica, tempo, sudore ed un’assurda abnegazione.
Senza escludere l’egoistico merito di aver creato e distrutto tutto. Da solo.
E ti senti vecchio, non per i polpastrelli raggrinziti, ma semplicemente perché assumi quella arroganza di chi ha già vissuto e si sente in diritto di giudicare quello che conosce.
Mai errore fu più grande.
L’ignoranza è un lusso che solo gli stupidi possono permettersi.
La verità è che a volte vorrei sbagliare qualche previsione, ma questo, se escludiamo le bollette delle partite di calcio ed il superenalotto, non accade mai. E ancora come i vecchi hai perso la capacità di stupirti della vita, perché tutto scorre secondo i piani.

Il problema è che i piani fanno schifo, i ricordi no!

La memoria è un rifugio che puoi abbellire con ornamenti o con carcasse.
Ormai si danza con la cenere, sulle note di un vecchio giradischi che passa sempre le stesse canzoni. È dannatamente vero quando si dice che si fa prima a bruciare un ponte che a ricostruirlo. Nel frattempo è passata anche l’ennesima notte, saluto i fantasmi dei miei vecchi peccati che mi hanno fatto ancora una volta visita, e me ne vado a dormire.

il Principe su Instagram

il Principe in libreria

Tutti i racconti

Tutte le poesie

Rispondi