PANDEMIA
Giorni come mesi,
mesi come anni,
muscoli sempre tesi,
animi come panni
abbattuti sui fianchi,
sfatti, sfranti, stanchi.
Togli tutto e non resta che te stesso,
un mistero coperto da mille attività
che ora non puoi più fare,
che non puoi più usare
come scusa per fuggire nella società,
quant’è difficile stare con te stesso.
Siamo tutti misteri da svelare
per capire noi stessi,
per riuscir stavolta a imparare,
prima degli interessi,
prima di impazzire,
prima di non gradire
la propria compagnia
a quella degli altri,
disinvolti, distratti,
chissà se ci cercheremo
dopo la pandemia
e alla fine capiremo.
Siamo mani tese,
seppur da lontano,
in un mare di moltitudine,
grida d’aiuto nella solitudine,
aspettando una mano.
Siamo tutti connessi
e prima degli interessi,
cerchiamo i nostri occhi
negli occhi degli altri.