Repetita iuvant: le cose ripetute giovano.
Antica citazione latina
Sveglia
Ti svegli ogni giorno sempre alla stessa ora, che corrisponde al suono della sveglia. Pensi sempre di aver dormito troppo poco, quasi mai il giusto, salvo quelle volte in cui ti riesci a svegliare prima, ma solo perché la sera prima eri così stanco da essere crollato sul letto alle ore 9:30. Va da sé che quindi quelle, e solo quelle, sono le volte in cui ti svegli prima della sveglia.
Ma sei stanco lo stesso, magari non assonnato, ma comunque stanco.
Non hai risolto nulla.
Colazione
Apri distrattamente il frigo cercando qualcosa per fare colazione, ma, se lo vendessero al supermercato, mangeresti confezioni di sonno sfuso. Allora punti sul caffè, che quella moka o te la sei lavata e preparata il giorno prima, o non siamo mica nelle pubblicità che si svegliano col profumo di caffè, i plumcake, i biscotti, il succo, il latte ed ogni altro bene possibile.
Caffè
Impieghi 15 minuti solo per mettere il caffè nel colino: una parte cade, un’altra forse sei riuscito a premerla abbastanza da fare un caffè decente. Nel frattempo metti a scaldare il latte, che come ogni mattina è sempre troppo caldo, perché il tuo mignolo immerso nel pentolino è ormai diventato insensibile, ma la tua lingua no. Ci vorrebbero le papille gustative sulle dita, altro che impronte digitali. Ti siedi distrattamente ed accendi la TV solo per compagnia: ormai le puntate dei programmi ripetuti sempre alla stessa ora, in quelle che sono le tue fasce orarie, fungono da sveglia naturale. Ho il tempo di vedere giusto un altro omicida seriale,o una moglie assassina,o un’alta infedeltà. Normalmente alla seconda storia devo essere già pronto ad uscire.
Lo so.
Svuoto meccanicamente la moka in parte nella tazza di latte, ma conservo una tazzina per me: la prima parte del caffè, quello buono. Mangio uno yogurt, bianco, con un po’ di miele biologico che compro da un’azienda nelle campagne vicine. La dieta è importante, e le distrazioni caloriche sono sempre in agguato.
Vado in bagno, mi lavo, mi vesto, e puntualmente allo specchio, mentre mi lavo i denti, mi accorgo di riconoscermi sempre di meno.
Saranno i capelli.
Costume da lavoro
Esco alla solita ora, devo recarmi a lavoro in tempo. Ho indossato il solito costume da lavoro, quello serio. In strada ci sono sempre le stesse persone, quelle che come me fanno sempre quel tratto di strada alla stessa fascia oraria, per prendere l’auto, la metro, l’autobus o qualunque altro mezzo per raggiungere il luogo di lavoro. Un po’ è come se li conoscessi. Anche loro hanno quello sguardo vuoto di chi sta pensando ad altro ma comandano al corpo di fare il solito: non hanno ancora acceso il cervello, e li capisco. Arrivo a lavoro già stressato, ci saranno di sicuro i soliti problemi da risolvere, dati da controllare e da immettere, mail a cui rispondere, etc, etc.
Arriva l’ora di pranzo.
Torno a casa, solito tragitto al contrario. Non ho neanche il tempo di prepararmi un piatto di pasta, anche perché la mezz’ora rimasta serve a completare quel discorso con il letto sospeso la mattina dalla sveglia del cellulare. Torno nuovamente al lavoro per il pomeriggio. Altri controlli, altri dati, altre mail, etc, etc.
A volte vado in bagno e mi guardo allo specchio.
Continuo a non riconoscermi.
Saranno i capelli.
Sera
Esco da lavoro, vado a fare un po’ di spesa. A volte cambio supermercato. Mi dà stranamente fastidio che la cassiera possa ricordarsi le cose che acquisto. La vedo come un’ingerenza nella mia vita, nelle mie abitudini.
Torno a casa, parcheggio nella solita strada. La cena è accompagnata normalmente da un secondo ed un contorno, da pensieri sulla mia vita: dove sto andando, se sto andando.
Il 10 di ogni mese arriva lo stipendio, e solo in quel giorno ci penso un po’ di meno.
Repetita Iuvant…
Ancora ti svegli ogni giorno sempre alla stessa ora, che corrisponde al suono della sveglia…
I latini dicevano che “repetita iuvant“: le cose ripetute giovano.
Non ne sono più così sicuro…