Se una mattina io…I dubbi dell’amore di Fiorella Mannoia

Se una mattina io…

Ci sono quelle sere in cui ti siedi un attimo, di quegli attimi che durano ore ed ore, ed inizi a pensare tante cose. Parte la musica, chiudi gli occhi e la mente vola. Una canzone di Fiorella Mannoia, i dubbi dell’ amore, (se una mattina io…) si espande nell’aria e colora ogni angolo:

se una mattina io, mi accorgessi che con l’alba sei partito, con le tue valigie verso un’altra vita…”

Immagino me stesso con le mie valigie verso altre vite, e mi sento stranamente libero ed indefinito. Mi vengono mente stanze di albergo in cui non sono mai stato, di quelle con la moquette a terra che fa caldo sia d’inverno che d’estate, che se ci penso sono proprio la caratteristica tipica degli hotel.

Chi ha la moquette in casa? Nessuno, solo gli alberghi.

Non ho mai capito perché non la si mette in casa: costa poco, mantiene la temperatura, si pulisce con facilità; probabilmente non sarà la cosa più igienica del mondo visto che assorbe un po’ tutto ma, insomma, a qualcosa si dovrà pur rinunciare.

Poi focalizzo la mia attenzione sulla valigia, che è uno degli elementi più romantici che esistono, dal punto di vista ideale, ma nella realtà della vita è abbastanza scomoda. Insomma, mica è facile portarsi qualcosa, e non tutto, rispetto ad un armadio organizzato. Poi ripartire, spostare nuovamente tutto, far entrare i vestiti, lavare quelli sporchi, ripartire. Un po’ come fare l’amore in spiaggia: bello per un film, ma la sabbia ti va ovunque, non è piacevole come sembra da fuori. Fidatevi.

riempirei di meraviglia la città…”

Non riesco ad immaginare una città piena di meraviglia, quando si è soli, seppur con nuove prospettive. Come riempi una città che già conosci, con nuove meraviglie, se non con occhi nuovi? Ed allora vedo me stesso camminare in strade affollate e fredde. Vestito in modo elegante, sciarpa all’ultima moda e portamento regale, percorrere le vie di uno shopping a me sconosciuto, come un natale nuovo e mai vissuto in un contesto che non capisci ma che ti piace, forse solo per la novità.

La meraviglia è uno stato talmente soggettivo che mi risulta difficile da spiegare.

Chissà perché l’ho sempre associato alle luci,ai fuochi d’artificio, alle luminarie. Probabilmente è un rimando a ricordi da bambino che non riesco a visualizzare, sfocati, come quelle belle scene di chiusura dei film importanti, in cui tutto sfuma perfettamente in tempo.

ma forse dopo un po’, prenderei ad organizzarmi l’esistenza, mi convincerei che posso fare senza… “

Qui non so spiegare il perché ma sono già sulla neve, camminando ed osservando le mie orme, con quegli stivali dopo-sci improponibili in città, verso un cottage di montagna in legno, di quelli belli, eleganti, quasi irreali nella loro eremitica bellezza isolata. Nel cottage c’è un letto, una stufa, un camino acceso a sinistra del letto, un pouf nell’angolo, un piccolo divano a destra del letto, un televisore di fronte al divano,un grande armadio ed il bagno in un ambiente separato. Ho degli sci nel cottage, li indosso, esco dal cottage ed inizio a sciare per un sentiero delimitato solo dagli alberi, diretto chissà dove. Purché si vada, si scenda, il vento in faccia mi sveglia e mi rende stranamente vivo.

ma se domani io, mi accorgessi che ci stiamo sopportando, e capissi che non stiamo più parlando, ti guardassi e non ti conoscessi più, io dipingerei di colori muri e stelle sul soffitto… “

Già vedo la mia stanza da letto moderna con un soffitto blu scuro con questo cielo stellato che si illumina leggermente quando si spengono le luci, in un impeto di originalità tipica della casa che vorrei. Moderna, ricercata, con scritte significative, illustrazioni in china in bianco e nero, citazioni di poesie a me care, piatti quadrati, frigo moderno e tanti piccoli accessori differenti per definire l’identità della casa attraverso i dettagli di me stesso, o viceversa.

Non lo so, non lo so più ormai

se una mattina io…

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