TIMIDO
Prima che tu lo capisca, lo ammetto
ti osservo dall’inizio della serata
pensi che non l’abbia pensato o detto
ma sei bellissima anche se sei celata
ed io non ho la faccia tosta di dichiararmi
farti una proposta, dire qualcosa di divertente
farmi dare uno schiaffo in faccia per alzarmi
che l’intero ambiente taccia per rendere evidente
quello che non so dire e che mi muore dentro
quanto vorrei farti conoscere tutti i miei mondi
ho galassie da donarti e tu sei già lì al centro
ma sono timido, e le tue ore sono i miei secondi
di incertezza che mi bloccano come peso sul petto
mi sento goffo, impacciato, stupido e senza senso
scene nella mia mente, il blocco, la paura, ed aspetto
ti guardo in cerca di un intimo cenno di assenso
che non avverrà mai, e maledirò me stesso per gli affanni
di essere fatto così male da ormai non so quanti anni.
Io sono timido, ed aspetto dal destino l’occasione
non sono l’anima della festa, non sciolgo la tensione
ma avrei da dirti cose, esperienze emozionanti ed importanti
filosofie, storie epiche, culture ed aneddoti entusiasmanti
ma io resto sempre l’ultima evitabile scelta sociale
non ci so fare, mi sento inadeguato e poi lascio stare
non farmi ballare, a meno di farlo in modo tutto mio
che solitamente fa ridere tutti e mi mette in imbarazzo
nella mente c’è il ritmo ma il corpo non lo segue ed io
vorrei volare nello spazio per non seguire lo stesso andazzo
di tutte le cose che non mi portano mai al centro dei tuoi occhi
che vedo intensi, profondi, fluidi da sciogliere tutti i miei blocchi.
Ma sono timido, e vorrei solo star qui a parlarti, a spiegarti
tutto quello che solo lo sguardo di un timido può svelarti
di te, ed anche di me, della creta dei tuoi sommersi dettagli
che si mischia all’immagine sabbiosa dei tuoi difetti e sbagli
che amo da sempre, in questo tempo eterno fatto di vetro
cercando di raggiungerti, restando sempre un passo indietro.
Ph. GiselaFotografie