VIVI (poesia della Fenice)
Apri gli occhi
vivi
le dita lentamente si muovono
vivi
un respiro pieno, forte riempie d’aria i polmoni
vivi.
Ti senti più leggero
quei pesi sono sciolti nella polvere
che ancora hai addosso
vivi.
Un accenno di reazione
il riflesso incondizionato di uno scatto quasi nervoso
vivi.
Fai leva con gli addominali per sollevare il tronco
nel primo impulso di una forza ritrovata
vivi.
Come un cavaliere, inginocchiato
aspetti una nuova investitura
vivi.
Lentamente ti stai rialzando
restano solo le spalle e la testa
ecco
ora la posa è alta, quasi fiera
vivi.
Sei pronto a muovere i primi passi
del presente cui andare incontro
vivi.
Ti giri dietro per ricordare la sagoma
del tuo corpo sdraiato a terra
vivi.
Un altro respiro.
Libero in un’ involuzione di te stesso
libero di aver trovato una nuova affermazione
vivi.
Libero anche se stavolta pensavi davvero di non farcela
vivi.
Libero perché non si muore mai fino in fondo
a meno che non lo si voglia
e tu hai lottato per non volerlo
vivi.
Libero da sembrare più luminoso
porti ora addosso il fuoco di una rinascita
come la fenice dalle ceneri e dal fuoco
così tu
che hai evitato di spegnerti.
Ora le tue braccia come ali si spiegano in un abbraccio
la testa rivolta verso il cielo
il tuo corpo sembra urlarti
VIVI.